“Sarai musicale quando avrai la musica non soltanto nelle dita, ma nella testa e nel cuore”. R. Schumann.
“Ho sempre pensato che la musica non fosse un privilegio per pochi, e il mio lavoro è indirizzato proprio verso tutti coloro che con passione la cercano e la vogliono conoscere indipendentemente dal genere o dalla difficoltà’. Quello che conta è poter condividere tutti insieme la gioia di poter suonare”.
“L’esperienza concertistica insieme ad anni di insegnamento e confronto mi hanno guidato verso una didattica del pianoforte sincera, versatile, multistilistica, che tiene conto delle diverse attitudini e personalità degli allievi personalizzando sempre il percorso formativo e indirizzandolo verso un obiettivo di carattere amatoriale o professionale, di crescita culturale, e sicuro appagamento grazie a uno strumento così affascinante e completo come solo il pianoforte, per le sue caratteristiche, può essere”.
“Musica, suono, vibrazione, Vita…”
c.v. Lorena Morsilli
“Un buon insegnante non è affatto quello che sa tutto. È quello che ti ascolta e si fa piacevolmente ascoltare. Fa il suo lavoro con passione e ha il dono di farti innamorare di ciò che insegna. Dando il meglio di sé, ma soprattutto tirando fuori il meglio di te.”
Agostino Degas
Il mio modo di insegnare è racchiuso in una parola “Gioia per la Musica”, inoltre dal mio punto di vista nell’ insegnare è importante interagire con l’allievo suonando anche insieme quando è possibile ed ogni allievo è unico/a. Perché l’insegnante deve tirar fuori il meglio da ogni singolo l’allievo e far uscire il meglio è la gratificazione più importante per ogni insegnante.
“Insegnare a suonare il flauto non significa solamente dedicarsi al passato. In ogni lezione amo confrontare il passato con il presente, vivo ed amo far vivere il flauto a 360°, perché suonare uno strumento “classico” vuol dire anche sapersi confrontare con il presente!”
“Credo che la musica sia, come tutte le arti, innanzitutto comunicazione. Nella didattica tengo a far sviluppare le modalità comunicative dell’allievo in modo da facilitare una crescita artistica individuale. Credo sia importante, attraverso la tecnica, portare alla luce la soggettività poiché solo la musica unisce il concreto e l’astratto in una sola ed unica dimensione”.